MEDITAZIONI E PREGHIERE
di mons. ANGELO COMASTRI
(Colosseo, anno 2006)
INIZIO DELLA VIA CRUCIS
INTRODUZIONE DELL’AUTORE
Due parole per accompagnarti nel cammino
Percorrendo la ‘Via della Croce’, veniamo folgorati da due certezze: la certezza del potere devastante del peccato e la certezza del potere sanante dell’Amore di Dio.
Il potere devastante del peccato: la Bibbia non si stanca di ripetere che il male è male perché fa male; il peccato, infatti, è autopunitivo, perché contiene dentro di sé la sanzione. Ecco alcuni testi lucidissimi di Geremia: “Essi seguirono ciò che è vano e diventarono loro stessi vanità” (Ger 2, 5); “La tua stessa malvagità ti castiga e le tue ribellioni ti puniscono. Riconosci e vedi quanto è cosa cattiva e amara l’avere abbandonato il Signore tuo Dio e il non aver più timore di me” (Ger 2, 19); “Le vostre iniquità hanno sconvolto tutto e i vostri peccati tengono lontano da voi il benessere” (Ger 5, 25).
E Isaia non è da meno: “Pertanto dice il Santo di Israele: ‘Poiché voi rigettate questo avvertimento e confidate nella perversità e nella perfidia, ponendole a vostro sostegno, ebbene questa colpa diventerà per voi come una breccia che minaccia di crollare, che sporge su un alto muro, il cui crollo avviene in un attimo, improvviso, e si infrange come un vaso di creta, frantumato senza misericordia, così che non si trova tra i suoi frantumi neppure un coccio con cui si possa prendere fuoco dal braciere o attingere acqua dalla cisterna’.” (Is 30, 12-14) E, dando voce ai sentimenti più genuini del popolo di Dio, il profeta esclama: “Siamo diventati tutti come una cosa impura e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia: tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come vento” (Is 64, 5).
Ma, nello stesso tempo, i profeti denunciano l’indurimento del cuore che produce una terribile cecità e non fa più percepire la gravità del peccato. Ascoltiamo Geremia: “Dal piccolo al grande tutti commettono frode; dal profeta al sacerdote tutti praticano la menzogna. Essi curano la ferita del mio popolo, ma solo alla leggera, dicendo: ‘Bene, bene!’ ma bene non va. Dovrebbero vergognarsi dei loro atti abominevoli, ma non si vergognano affatto, non sanno neppure arrossire” (Ger 6, 13-15).
Gesù, entrando dentro questa storia devastata dal peccato, si è lasciato aggredire dal peso e dalla violenza delle nostre colpe: per questo motivo guardando Gesù si percepisce chiaramente quanto sia devastante il peccato e quanto sia malata la famiglia umana: cioè, noi! Tu ed io!
Però – ecco la seconda certezza! – Gesù ha reagito al nostro orgoglio con l’umiltà; ha reagito alla nostra violenza con la mitezza; ha reagito al nostro odio con l’Amore che perdona: la Croce è la vicenda attraverso la quale l’Amore di Dio entra nella nostra storia, si fa vicino a ciascuno di noi e diventa esperienza che risana e salva.
Non ci può sfuggire un fatto: fin dall’inizio del suo ministero Gesù parla della “sua ora” (Gv 2, 4), di un’ora “per la quale Egli è venuto” (Gv 12, 27), di un’ora che saluta con gioia esclamando all’inizio della sua Passione: “È giunta l’ora!” (Gv 17, 1).
La Chiesa custodisce gelosamente la memoria di questo fatto e nel Credo, dopo aver affermato che il Figlio di Dio “si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo”, subito esclama: “Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto”.
Fu crocifisso per noi! Gesù, morendo, si è immerso nell’esperienza drammatica della morte così come è stata costruita dai nostri peccati; ma, morendo, Gesù ha riempito di Amore il morire e quindi l’ha riempito di presenza di Dio: con la morte di Cristo, allora, la morte è vinta, perché Cristo ha riempito la morte esattamente della forza opposta al peccato che l’ha generata: Gesù l’ha riempita di Amore!
Attraverso la fede e il battesimo noi siamo messi a contatto con la morte di Cristo, cioè con il mistero dell’Amore con cui Cristo l’ha vissuta e vinta… e così inizia il viaggio del nostro ritorno a Dio, ritorno che avrà il suo compimento nel momento della nostra morte vissuta in Cristo e con Cristo: cioè nell’Amore!
Percorrendo la ‘Via della Croce’, làsciati prendere per mano da Maria: chiediLe una briciola della sua umiltà e della sua docilità, affinché l’Amore di Cristo Crocifisso entri dentro di te e ricostruisca il tuo cuore sulla misura del Cuore di Dio.
Buon cammino!
+ ANGELO COMASTRI
* * *
PREGHIERA INIZIALE
Il Celebrante:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. R. Amen
– Signore Gesù, la tua passione
è la storia di tutta l’umanità:
quella storia dove i buoni vengono umiliati,
i miti … aggrediti, gli onesti … calpestati
e i puri di cuore vengono beffardamente derisi.
– Chi sarà il vincitore? Chi dirà l’ultima parola?
– Signore, il peccatore da salvare sono io:
il figlio prodigo che deve ritornare, sono io!
Signore, concedimi il dono delle lacrime
per ritrovare la libertà e la vita,
la pace con Te e la gioia in Te.
PRIMA STAZIONE
Gesù è caricato della Croce
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo. 27, 27-31
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!».
E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
MEDITAZIONE
Nella passione di Cristo si è scatenato l’odio,
il nostro odio, l’odio di tutta l’umanità.
Nella passione di Cristo, la nostra cattiveria ha reagito di fronte alla bontà,
il nostro orgoglio è esploso con irritazione
di fronte all’umiltà,
la nostra corruzione si è risentita
di fronte alla splendente limpidezza di Dio!
E così noi… siamo diventati la croce di Dio!
PREGHIERA CORALE
Signore Gesù,
Tu sei entrato nella storia umana
e l’hai trovata ostile a Te, ribelle a Dio,
impazzita a causa della superbia,
che fa credere all’uomo
di avere una statura grande
… come la sua ombra!
Curami, Gesù, con la tua pazienza,
sanami con la tua umiltà,
restituiscimi la statura di creatura:
la mia statura di piccolo…
infinitamente amato da Te!
PADRE NOSTRO …
CANTO ANIMA CHRISTI
ANIMA CHRISTI, SANTIFICA ME.
CORPUS CHRISTI, SALVA ME.
SANGUIS CHRISTI, INEBRIA ME
AQUA LATERIS CHRISTI, LAVA ME.
Passio Christi, conforta me.
O bone Iesu, exaudi me.
Intra vulnera tua
absconde me.
Ne permittas a te me separari.
Ab hoste maligno defende me.
In hora mortis meæ
voca me.
Et iube me venire ad te,
ut cum sanctis tuis laudem te
per infinita sæcula
sæculorum. Amen.
SECONDA STAZIONE
Gesù incontra la Madre
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Luca. 2, 34-35.51
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima».
Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
MEDITAZIONE
Ogni madre è visibilità dell’amore,
è domicilio di tenerezza,
è fedeltà che non abbandona,
perché una vera madre ama
anche quando non è amata.
Maria è la Madre!
In lei la femminilità non ha un’ombra,
e l’amore non è inquinato
da rigurgiti di egoismo
che imprigionano e bloccano il cuore.
PREGHIERA CORALE
Signore Gesù,
abbiamo tutti bisogno della Madre!
Abbiamo bisogno di un amore
che sia vero e fedele.
Abbiamo bisogno di un amore
che non vacilli mai,
un amore che sia rifugio sicuro
per il tempo della paura,
del dolore e della prova.
Signore Gesù,
abbiamo bisogno di Maria!
PADRE NOSTRO …
CANTO A MARIA DESOLATA
Eri bella come rosa,
la di Gerico sul prato.
Or sì mesta, sì pietosa,
dal sembiante scolorato,
sembri al suol reciso fiore,
ricoperto di pallore!
Muta ognor ripensi afflitta,
l’Unigenito tuo Figlio,
d’una spada al sen trafitta,
con la lagrima sul ciglio:
sei da tutti abbandonata,
Madre santa desolata! (2x)
Canta, o flebile veggente:
a chi fia che ti somigli,
di Sion figlia dolente?
Fra le angustie e fra i perigli,
grande, o Madre del Signore,
come il mare è il tuo dolore!
Tu che passi per la via,
vedi e dì se mai fu pena,
sì crudel come la mia
e se puoi tu il pianto frena:
sei da tutti abbandonata,
Madre santa desolata! (2x)
TERZA STAZIONE
Gesù incontra le donne di Gerusalemme
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Luca. 23, 27-29.31
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato…
Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
MEDITAZIONE
Il pianto delle mamme di Gerusalemme
è soltanto una piccola goccia
del fiume di lacrime versato dalle mamme:
mamme di crocifissi, mamme di assassini,
mamme di drogati, mamme di terroristi,
mamme di stupratori, mamme di pazzi:
… ma sempre mamme!
Il pianto però non basta.
Il pianto deve tracimare in amore che educa,
in fortezza che guida, in severità che corregge,
in dialogo che costruisce, in presenza che parla!
Il pianto deve impedire altri pianti!
PREGHIERA CORALE
Signore Gesù,
tu conosci il pianto delle madri,
tu vedi in ogni casa l’angolo del dolore,
tu senti il gemito silenzioso
di tante mamme ferite dai figli:
ferite fino a morire… restando vive!
Signore Gesù,
asciuga le lacrime delle mamme,
affinché il sorriso ritorni sul volto dei figli,
sul volto di tutti.
PADRE NOSTRO …
CANTO PACEM IN TERRIS
Pace, sublime dono del Signore,
carezza dello Spirito,
vieni sul mondo a consolare ogni uomo,
a risanare ogni cuore ferito dal peccato.
Pacem, Pacem, dona nobis pacem in terris.
QUARTA STAZIONE
Gesù cade per la terza volta
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal libro del profeta Abacuc. 1, 12-13; 2, 2-3
Non sei tu fin da principio, Signore,
il mio Dio, il mio Santo?
Tu dagli occhi così puri
che non puoi vedere il male
e non puoi guardare l’iniquità,
perché, vedendo i malvagi, taci
mentre l’empio ingoia il giusto?
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette
perché la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà».
MEDITAZIONE
La divisione del mondo in zone di benessere
e in zone di miseria… è l’agonia di Cristo oggi.
Il mondo infatti è composto di due stanze:
in una stanza si spreca
e nell’altra si crepa;
in una si muore di abbondanza
e nell’altra si muore di indigenza;
in una si teme l’obesità
e nell’altra si invoca la carità.
Perché non apriamo una porta?
Perché non formiamo una sola mensa?
Perché non capiamo che i poveri
sono la terapia dei ricchi?
Perché? Perché? Perché siamo così ciechi?
PREGHIERA CORALE
Signore Gesù,
l’uomo che vive per accumulare
Tu l’hai chiamato stolto!
Sì, è stolto chi pensa
di possedere qualcosa,
perché uno solo è il Proprietario
del mondo.
Signore Gesù,
fa’ finire lo scandalo
che divide il mondo
in ville e baracche.
Signore, rieducaci alla fraternità!
PADRE NOSTRO …
CANTO O AMORE INEFFABILE
Tu, abisso di carità,
pare che sii pazzo delle tue creature.
Chi ti muove a fare tanta misericordia?
L’Amore.
O Amore ineffabile,
dolcissimo Gesù,
o amoroso Verbo,
eterna Deità,
tu sei fuoco d’amore,
eterna Verità,
Resurrezione nostra, Signore.
Tu sei somma dolcezza
nell’amarezza nostra,
splendore nelle tenebre,
sapienza nella stoltezza.
O Amore ineffabile…
Tu sei Signore, Padre,
Tu sei fratello nostro,
Tu sei Deità eterna,
purissima bellezza.
O Amore ineffabile…
O Amore, amore inestimabile,
eterna Deità.
QUINTA STAZIONE
Gesù muore sulla Croce
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni. 19, 25-27
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre! ».
E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
MEDITAZIONE
L’uomo stoltamente ha pensato: Dio è morto!
Dalla croce nasce la vita nuova di Saulo,
dalla croce nasce la conversione di Agostino,
dalla croce nasce la povertà felice
di Francesco d’Assisi,
dalla croce nasce la bontà irradiante
di Vincenzo de’ Paoli;
dalla croce nasce l’eroismo
di Massimiliamo Kolbe,
dalla croce nasce la meravigliosa carità
di Madre Teresa di Calcutta,
dalla croce nasce il coraggio
di Giovanni Paolo II,
dalla croce nasce la rivoluzione dell’amore:
per questo la croce non è la morte di Dio,
ma è la nascita del suo Amore nel mondo.
Benedetta sia la croce di Cristo!
PREGHIERA CORALE
Signore Gesù,
nel silenzio di questa sera si sente la tua voce:
“Ho sete! Ho sete del tuo amore!”.
Nel silenzio di questa notte
si sente la tua PREGHIERA CORALE:
“Padre, perdonali! Padre perdonali”.
Nel silenzio della storia si sente il tuo grido:
“Tutto è compiuto”.
Che cosa è compiuto?
“Vi ho dato tutto, vi ho detto tutto,
vi ho portato la più bella notizia:
Dio è amore! Dio vi ama!”.
Nel silenzio del cuore si sente la carezza
del tuo ultimo dono:
“Ecco la tua mamma: la mia mamma!”.
Grazie Gesù,
perché hai affidato a Maria
la missione di ricordarci ogni giorno
che il senso di tutto è l’Amore:
l’Amore di Dio
piantato nel mondo
come una croce!
Grazie, Gesù!
PADRE NOSTRO …
CANTO TI RENDIAMO GRAZIE
TI RENDIAMO GRAZIE
PER TANTA TENEREZZA
DAL TUO CUOR TRAFITTO
DONI L’ACQUA VIVA.
TI BENEDICIAMO
PER TANTE MERAVIGLIE.
TU DONI LO SPIRITO,
TU DONI LA VITA.
Dio, Tu sei il mio Dio,
sei Tu che io cerco,
la mia carne anela a Te, mio Signor.
Voglio che il tuo amore guidi la mia vita,
l’anima mia ha sete di Te!
Ti loderanno
sempre le mie labbra,
finché io vivo ti benedirò.
Al tuo nome voglio alzare le mie mani,
l’anima mia ha sete di Te!
Quando sogno Te,
quando spero in Te,
quando ti chiamo sempre mi rispondi.
Io gioisco in pace sotto le tue ali,
l’anima mia ha sete di te!
Quando io ti cerco
ti lasci trovare
ed io mi sazio
della tua presenza.
Io sono una terra arida, senz’acqua,
l’anima mia ha sete di Te!
SESTA STAZIONE
Gesù è deposto dalla Croce
e consegnato alla Madre
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo. 27, 55.57-58;
C’erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo.
Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato.
MEDITAZIONE
Il delitto è compiuto:
noi abbiamo ucciso Gesù!
E le piaghe di Cristo bruciano
nel cuore di Maria,
mentre un solo dolore
abbraccia la Madre col Figlio.
La Pietà!
Sì, la Pietà
grida, commuove e ferisce
anche chi è solito fare ferite.
La Pietà!
A noi sembra
di aver compassione di Dio
e invece – ancora una volta –
è Dio che ha compassione di noi.
La Pietà!
Il dolore
non è più disperato
e mai più lo sarà,
perché Dio è venuto a soffrire con noi.
E con Dio si può disperare?
PADRE NOSTRO …
PREGHIERA CORALE
O Maria,
in quel Figlio tu abbracci ogni figlio
e senti lo strazio
di tutte le mamme del mondo.
O Maria,
le tue lacrime passano di secolo in secolo
e rigano i volti
e piangono il pianto di tutti.
O Maria,
tu conosci il dolore… ma credi!
Credi che le nuvole non spengono il sole,
credi che la notte prepara l’aurora.
O Maria,
tu che hai cantato il Magnificat,
intonaci il canto che vince il dolore
come un parto da cui nasce la vita.
O Maria,
prega per noi!
Prega perché arrivi anche a noi
il contagio della vera speranza.
CANTO STABAT MATER
STABAT MATER DOLOROSA
IUXTA CRUCEM LACRIMOSA
DUM PENDEBAT FILIUS.
Immersa in angoscia mortale
la Madre dell’Unigenito
geme nell’intimo del cuore
trafitto da una spada.
Piange la Madre pietosa
contemplando le sue piaghe:
chi potrà trattenere il pianto
davanti a tanto tormento.
Per il peccato del mondo
vide il Figlio tra i tormenti,
vide il suo dolce nato
quando emise lo spirito.
STAZIONE FUORI PROGRAMMA
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
NOSTRA GLORIA È LA CROCE
Nostra gloria è la Croce di Cristo,
In Lei la vittoria.
Il Signore è la nostra salvezza,
La vita, la Risurrezione.